WhatsApp: un grave pericolo per la privacy nel mondo del lavoro?
WhatsApp è una delle applicazioni di messaggistica più utilizzate per comunicare, anche nel mondo professionale.
Il 75% dei dipendenti utilizza WhatsApp per condividere anche numerosi dati sensibili, chiaramente questo può compromettere la privacy e la sicurezza di tutte le informazioni inoltrate, mettendo a rischio la propria azienda e la propria reputazione professionale.
Non è solo WhatsApp, anche se è il nome più noto per la comunicazione istantanea, ma in questo ultimo anno di abitudini digitali, sono numerose le piattaforme utilizzate per condividere dati e informazioni sensibili come Google, Teams, Zoom.
Il 71% dei dipendenti ammette di usare queste piattaforme non solo per le videocall ma anche per esprimere giudizi e pareri sul proprio lavoro e sull’azienda da cui è assunto.
Tra le informazioni scambiate che possono essere considerate delicate e sensibili, ci sono:
- password aziendali
- dettagli e credenziali di carte di credito
- dati dei clienti e piani strategici
- informazioni e dati bancari
- risultati medici
Da un’indagine condotta da Federprivacy su un campione di circa mille professionisti e manager d’impresa italiani: il 52% degli intervistati utilizza il proprio smartphone per fotografare documenti di lavoro riservati e spedirli tramite WhatsApp o un’altra app simile.
Ogni tanto succede di sbagliare destinatario, e così infinite informazioni confidenziali circolano sul Web, spesso senza il reale consenso di chi le ha mandate.
Umberto Rapetto, ex generale della Guardia di finanza, afferma infatti: «WhatsApp diventa il Mercurio dell’Olimpo dello smart working, il fedele servitore di chi vuole sbrigarsi e non perdere tempo: gli si affidano comunicazioni delicate, gli si dà il compito di veicolare documenti di estrema criticità, gli si delega il recapito di foto e audio con i dettagli di attività che dovrebbero restare segrete, gli si consegnano inconsapevolmente le chiavi dell’ufficio e in particolare quelle dei cassetti più riservati».
Quindi il nostro consiglio è di stare realmente attenti a ciò che si condivide online!