Secondo i dati raccolti dall’Ispettorato del lavoro, i 42 mila genitori di bambini di età compresa tra gli 0 e i 3 anni che si sono dimessi, il 77% sono donne.

Questa percentuale è la conferma che purtroppo ad oggi, nonostante la volontà di gender equality, il cammino è ancora molto lungo. L’Italia in particolare non è un paese che favorisce la situazione femminile in un equilibrio familiare e lavorativo, proprio per questo tante donne sono costrette a lasciare la loro professione e le aziende potrebbero così perdere grandi talenti.

Oltre alla cultura italiana, particolarmente legata alla concezione di “donna di casa” ci sono anche altri problemi che ostacolano la relazione tra il mondo del lavoro e le donne, tra cui:

  • stereotipi di genere per alcuni tipi di professione
  • retribuzioni minori per le donne
  • difficoltà nell’essere competitive in alcune carriere
  • stereotipi di genere in merito ad alcune skills tecniche

Le donne sono legate allo stile di leadership grazie alle loro doti trasversali e gestionali anche se in realtà aziendali grandi e ben strutturate si richiede alla sezione femminile di essere ben precise e produttive nel lavoro ma non ambiziose.

Durante l’evento recedente “Women in charge. La nuova prospettiva per costruire una leadership femminile vincente nelle imprese” si è discusso in merito alle possibili soluzioni che possono essere messe in atto per avviare e compensare a questo problema di genere.

Questo problema è emerso soprattutto dalle evidenze empiriche raccolte dalla ricerca di JobPricing che ha analizzato diversi aspetti di questo tema:

  • collocazione in azienda
  • livello di presenza nel board
  • remunerazioni
  • esperienze lavorative
  • attitudini richieste
  • discriminazioni di genere