Soft skills: come inserirle nel proprio CV?
Iniziamo dal principio: che cosa sono le soft skills? Sono così denominate le “competenze trasversali”, ovvero quelle qualità “desiderabili” che non dipendono però necessariamente da una conoscenza precedentemente acquisita, possono dunque essere trasmesse, ma alcune di esse sono fondamentalmente innate nella persona. Alcuni esempi sono: il buon senso l’abilità di rapportarsi alle persone e un atteggiamento generalmente positivo e flessibile. In altre parole, le soft skills corrispondono alle capacità relazionali e comportamentali, alle abilità cognitive e ad alcuni tratti specifici della personalità. Vengono chiamate soft in contrapposizione alle hard skills, che invece rappresentano il bagaglio di conoscenze ed abilità tecniche possedute dal lavoratore in una specifica mansione.
Perché quindi le soft skills sono importanti per i datori di lavoro e come metterle al meglio in risalto nel proprio Curriculum Vitae? Proviamo ora a rispondere a queste domande, mostrando come citarle al meglio nel CV e aumentare quindi le possibilità di essere notati dai recruiter.
- Dimostra, non raccontare! Il metodo migliore per mettere in risalto le proprie abilità è parlare dei risultati ottenuti: quando si cita la propria esperienza lavorativa per bullet point, è utile considerare quali competenze si vogliono enfatizzare e scegliere dei risultati che le illustrino efficacemente. Per esempio, invece di dire che si è lavoratori “di squadra”, sarebbe meglio parlare delle dimensioni dei team in cui si ha lavorato, del ruolo specifico rappresentato e dei risultati ottenuti.
- Adattare il CV alle proprie soft skills: la maggior parte di esse non sono specifiche per un certo settore o ruolo, ma sono necessarie in quasi tutte le posizioni. È quindi fondamentale scegliere risultati che le mettano maggiormente in risalto. È probabile che i ruoli dirigenziali o di livello senior, ad esempio, richiedano forti capacità di leadership e motivazione, mentre per i ruoli a contatto con il cliente sarebbe più lungimirante enfatizzare le capacità di comunicazione e servizio clienti. Nel curriculum quindi si potrebbero citare team di cui si è stati responsabili o persone di cui si è stati mentori e cosa hanno ottenuto tramite queste esperienze.
- Non dimenticarsi delle capacità di analisi e problemi solving: sono abilità fondamentali per moltissimi lavori. Anche se il ruolo per cui ci si sta candidando non richiede mansioni di analisi di dati, il pensiero critico e le competenze nel risolvere i problemi sono trasversali a quasi tutte le professioni. I recruiter sono curiosi di sapere le modalità in cui i candidati gestiscono stress, imprevisti e risolvono casi critici, specialmente se stanno cercando per posizioni a contatto con il pubblico o con i clienti. È utile dunque sottolineare i risultati ottenuti attraverso i propri lavori, citandone anche le criticità, come si è agito per superarle e che cosa si è imparato da esse.
- Capacità comunicative, imprescindibili negli anni a venire. La comunicazione è una delle soft skills più frequentemente elencata nei CV ed è anche una delle abilità più difficili da autovalutare. È bene quindi indicare sempre esempi in cui sono state messe alla prova le proprie abilità di comunicatore a livello professionale, come nell’organizzazione di un evento o nella presentazione di un progetto ad un pubblico o ad una conferenza.