Self talk: parlare a sé stessi aiuta a raggiungere il successo
C’è stato un tempo in cui le persone che parlavano a sé stesse venivano considerate pazze. Oggi gli esperti dimostrano che il “self-talk” è la terapia più efficace a nostra disposizione.
Parlare tra sé e sé può addirittura salvarci la vita. Tutto dipende dal modo in cui parliamo al nostro Io. I messaggi negativi sono pericolosi, perché possono provocare ansia e depressione. Una comunicazione positiva, al contrario, può mitigare l’instabilità mentale e aumentare il benessere psicologico.
Ma il self talk è una pratica molto più complessa di quanto si possa pensare, i cui effetti sono imprevedibili.
Le ricerche dimostrano che dialogare silenziosamente con sé stessi consente di prendere una distanza psicologica dalla parte primitiva della nostra mente. In questo modo saremo capaci di dialogare con il nostro io come se stessimo parlando a qualcun’altro, arrivando addirittura a guardare ciò che accade dentro di noi con distacco, come se le nostre emozioni non ci appartenessero. A ciò si aggiunge la possibilità di ridurre il naturale egocentrismo insito in ognuno di noi.
Ma consideriamo gli effetti. Gli studi dimostrano che questa pratica riduce l’ansia, aumenta il self control, dona una saggezza senza tempo ed è capace di mettere un freno a quella voce negativa che, spesso, ci ostacola.
First name self talk
Ethan Kross, psicologo dell’Università del Michigan ha condotto un ricerca sul valore del “first name – self talk” come contraccettivo all’ansia che precede e segue un evento particolarmente stressante. Kross ha chiesto ad 89 persone di preparare un discorso: a metà di loro è stato imposto di usare i pronomi per riferirsi a sé stessi, l’altra metà è stata invitata ad usare il proprio nome.
Il primo gruppo ha accusato un aumento dello stato di ansia, con commenti del tipo “non riuscirai mai a preparare questo discorso in 5 minuti”. Il secondo gruppo, invece, si è rivolto a sé stesso con messaggi incoraggianti come “Forza Bryan, puoi farcela!”. Inoltre, chi ha usato il proprio nome per rivolgersi a sé stesso, ha raggiunto migliori livelli di prestazione.
Crea una relazione con le tue sensazioni
Ma c’è di più. Parlare a sé stessi ha l’effetto di considerare le proprie sensazioni come dei soggetti con cui instaurare delle relazioni. Facciamo un esempio. Quante volte vi è capitato di svegliarvi con addosso una strana sensazione di frustrazione? In gran parte dei casi emozioni di questo genere sono inspiegabili. Interrogarle, prendendo distanza da quel che accade all’interno del nostro cervello può aiutare a comprendere la genesi delle emozioni negative.
Esercitatevi, perciò, a parlare chiaramente con la rabbia, la frustrazione e l’angoscia, come se stesse parlando a dei conoscenti. Pensare a loro come ad un graffio sul viso aiuta ad aumentare la curiosità e ti consente di capire da dove provengono. Questa distanza psicologica, inoltre, ha l’effetto di far scattare la parte razionale della tua mente, e farti agire con competenza, fiducia e coraggio.
Auto compassione
Esiste un legame diretto tra auto compassione, felicità e successo. Più auto compassione hai migliore sarà la tua intelligenza emotiva. Gli studi dell’Università del Wisconsin dimostrano che la meditazione coltiva comprensione e gentilezza, aumentando la capacità empatica. Le stesse ricerca, utilizzando la risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno scoperto che gentilezza e compassione possono essere sviluppate nello stesso modo in cui si impara a suonare uno strumento o ad essere abili in uno sport.
Altri studi dimostrano che l’espressione dell’empatia ha effetti di vasta portata nella vita personale e professionale. I datori di lavoro che esprimono empatia hanno maggiori probabilità di trattenere i dipendenti, aumentare la produttività e creare un senso di appartenenza all’azienda.
Insomma, quando parliamo a noi stessi, usando l’auto-distanziamento la compassione e il dialogo interiore positivo, otteniamo migliori risultati e siamo in grado di risollevarci rapidamente dalle sconfitte o battute d’arresto, indipendentemente da quanto siano terribili le circostanze.
Fonte: forbes.com