Salario minimo e taglio del cuneo fiscale sul tavolo del governo Draghi
Sono molti i temi legati al lavoro che il Ministero del Lavoro dovrà risolvere. Alcuni di questi riguardano il salario per i dipendenti e il cuneo fiscale per gli imprenditori, due importanti aspetti tra loro correlati.
SALARIO
L’accordo raggiunto a Bruxelles sul salario minimo vede invece la politica italiana divisa tra chi vorrebbe introdurlo e chi invece preferisce continuare ad affidare alla contrattazione collettiva il compito di garantire retribuzioni adeguate.
Nel frattempo l’inflazione non accenna a scendere e anche la Banca Mondiale ha riconosciuto che i tassi inflazionistici potrebbero restare alti ancora a lungo. Per questo motivo l’Istat prevede che nel 2022 le retribuzioni perderanno almeno cinque punti di potere d’acquisto.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando, intervistato da Repubblica, ha dichiarato di aver avanzato un’ipotesi alle parti sociali: prendere come salario minimo il Trattamento economico complessivo dei contratti maggiormente rappresentativi, settore per settore. “L’effetto sarebbe alzare il livello dei salari più bassi“, ha spiegato.
CUNEO FISCALE
Legato al problema dei salari per i dipendenti c’è quello del cuneo fiscale per le imprese. Gli imprenditori chiedono il taglio del cuneo fiscale al fine di pagare meno tasse sui lavoratori e aumentare il netto nelle buste paga corrisposte.
Per Confindustria serve un intervento da 16 miliardi di euro sul lavoro dipendente, per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo a favore dei datori di lavoro.