Il Coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sul tessuto imprenditoriale italiano. Basti pensare che Lombardia, Veneto e Emilia Romagna, le regioni più colpite dal virus, ospitano il 35% delle imprese attive in Italia, a cui è riconducibile il 46% del fatturato nazionale e il 40% della forza lavoro nel privato.

Abbiamo assistito alla rivalsa del digitale: mai come prima d’ora abbiamo avuto prova di quanto le tecnologie digitali giochino un ruolo fondamentale nella nostra esistenza, trasformandosi nella principale arma contro la crisi. Infatti, in una situazione in cui l’accesso agli uffici è limitato, la tecnologia ha consentito il proseguimento dell’attività lavorativa, ponendosi come discrimine tra le aziende destinate cavalcare l’onda e quelle che, purtroppo, possono affondare da un momento all’altro.

Aldilà delle grandi e ricche aziende, che hanno saputo rispondere prontamente alla necessità di adottare lo smart working, molte imprese del territorio sono state colte impreparate.  Infatti, tra le piccole e medie imprese, solo il 30% sono state dotate di sistemi di repository Cloud che permettono di accedere ai dati aziendali anche quando non si è collegati alla rete aziendale.

Purtroppo, in molti casi, adeguarsi alle necessità del lavoro agile non è semplice: spesso richiede un cambiamento non solo nei processi aziendali, ma anche nel modello di business. Seppur questa trasformazione può apparire faticosa per gran parte delle imprese del Bel Paese, oggi è indispensabile per sopravvivere. E i fatti parlano chiaro: le organizzazioni che hanno retto meglio davanti al disastro economico del Covid-19 sono quelle che erano già preparate ad affrontare il cambiamento tramite adeguati strumenti digitali.

D’altra parte il significato di “lavoro agile” muterà ancora nel breve periodo: è indispensabile preparare i dipendenti. Gli impatti di questa situazione sul mondo del lavoro saranno visibili su tre azioni verticali: New Business Models & Go To Market, User – Centric Design e Data-driven Company.

New Business Models & Go To Market

Non tutte le imprese hanno subito danni a causa del Coronavirus. Settori come l’ecommerce e la distribuzione alimentare hanno conosciuto una crescita enorme, intuibile se si considera l’uso massiccio dei servizi per la consegna a domicilio. Alcune attività di ristorazione, in effetti, sono riuscite a sopravvivere intercettando questa nuova tendenza. Ciò dimostra l’importanza di individuare i nuovi comportamenti degli utenti, riconoscendo le idee che fanno la differenza per le persone e per le aziende.

User – Centric Design

Le limitazioni alla socialità avranno un impatto disastroso su quelle attività che mettono il contatto con il cliente al centro del proprio business. Le aziende che si distingueranno saranno quelle capaci di mantenere l’utente al centro del processo di progettazione. Questo vuol dire non solo studiare come l’utente usa prodotti e servizi, ma anche ideare una strategia per mantenere attivi tutti i punti di contatto tra azienda e utenti, considerando anche le interazioni che avvengono prima e dopo l’acquisizione del prodotto.

Data driven- Company

Il trasferimento di tutte le attività fisiche online, consentirà all’azienda si studiare meglio il comportamento degli utenti. Per farlo, ogni organizzazione deve conoscere quali sono gli strumenti migliori per il proprio business, e come devono essere modificati per adattarsi alla nuova realtà.

Il Dopo Coronavirus fa rima con trasformazione. Non lasciamoci scappare l’opportunità di diventare i player del futuro: investire sulla formazione dei dipendenti oggi significa avere dei professionisti digitali domani.