Lavoro manuale in transizione: com’è cambiata la percezione lavorativa?
Quelli che una volta venivano considerati impieghi poco attrattivi ad oggi sono molto richiesti e ben retribuiti. E’ importante però saper scegliere una lavoro manuale di qualità
In un contesto lavorativo in costante evoluzione, sempre più orientato all’automazione e al progresso tecnologico, l’aumento della richiesta delle competenze manuali può risultare storicamente antitetica. In realtà questa idea è figlia del Novecento e degli schemi della società industriale. Un’epoca in cui la distinzione tra lavoro intellettuale e manuale era ben delineata, che ha portato col tempo ad intendere il primo come lavoro qualitativamente superiore a discapito del secondo. Il lavoro intellettuale veniva associato a posizioni di successo, intrinsecamente qualificate. Il lavoro manuale di contro rimandava a concetti di subordinazione ed esecuzione meccanica e ripetitiva. Era considerato dignitoso solo quando ne era ben chiara la vocazione artistica.
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Il lavoro manuale moderno
Questa percezione, ormai evidentemente obsoleta, è ancora radicata nelle generazioni più anziane. In realtà la distinzione tradizionale tra lavoro intellettuale e manuale non esiste più. Alcuni impieghi percepiti come intellettuali ad oggi sono mal retribuiti, precari e facilmente sostituibili dalla tecnologia. Dall’altra parte, esistono lavori manuali che è impossibile replicare con l’impiego delle macchine, guadagnandosi un riconoscimento economico e di status sociale. E’ venuta quindi meno l’idea che il lavoro manuale sia un lavoro di “serie B”. Sempre più spesso rappresenta la scelta sia dei ragazzi durante il periodo scolastico e formativo, sia dai meno giovani che intendono investire in un’attività o che accettano un’offerta di lavoro in età adulta. In entrambi i casi però è essenziale individuare il lavoro manuale adeguato, che non sia precario o mal pagato.
Quando un lavoro manuale è di qualità? Le 4 caratteristiche principali
- Fa leva sulla destrezza e sulla capacita di manipolazione. Si tratta di lavori difficilmente sostituibili dall’utilizzo di un macchinario, che richiedono un’ alta capacità di coordinazione tra mano e cervello. Ne sono un esempio le attività di restauro o di alta sartoria.
- Ingaggia la creatività. Un lavoro manuale che coinvolge l’utilizzo delle proprie capacità creative non solo non risulta alienante e standardizzato, ma determina un riconoscimento economico ed intellettuale.
- Include l’affinamento delle proprie capacità relazionali. Ne sono un esempio i lavori manuali che comportano un utilizzo delle soft skills quali capacità di comunicazione, problem solving, ascolto e negoziazione.
- Comporta un miglioramento delle proprie facoltà decisionali. Un’attività lavorativa che richiede la presa di decisioni continue attraverso la quale si giunge ad un risultato finale è determinante per la crescita professionale del lavoratore. Non bisogna prescindere da questo aspetto per la scelta di un lavoro qualitativamente migliore dal punto di vista formativo e produttivo.
In conclusione, possiamo affermare che la differenza tra lavoro manuale ed intellettuale è venuta meno poiché i fattori che incidono sulla qualità del lavoro sono sempre più simili per entrambe le categorie. E’ importante quindi scegliere un impiego in grado di integrare al meglio queste caratteristiche, che sia esso prettamente manuale o che richieda una fase di progettazione più intensa.
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