La disoccupazione in Italia, a preoccupare sono i giovani
Recentemente l’ISTAT ha pubblicato il consueto report sulla disoccupazione del secondo trimestre del 2020. La relazione illustra il mercato dell’occupazione in Italia di uomini, donne, dipendenti e autonomi di diverse fasce d’età. Il crollo dell’occupazione riguarda soprattutto i giovani. L’occupazione scende infatti del 40% circa a causa della particolare strage dei contratti a termine non rinnovati.
Il calo dell’occupazione giovanile concerne l‘aumento del numero di inattivi in Italia (nella fascia 15-64 anni, +5,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre e di 10 punti rispetto al trimestre precedente per un totale di 14.183.000 unità). A preoccupare sono però i giovani: se si prende in esame la fascia 15-34 anni, il tasso di occupazione è diminuito al 39,1% con circa 400.000 giovani in meno rispetto all’anno scorso che attualmente non lavorano nonostante avessero lavorato nei primi 6 mesi del 2020.
A causa del crollo del lavoro giovanile, quindi, anche il tasso di disoccupazione si vede fortemente influenzato con un 8,3% nel secondo trimestre del 2020. Il risultato è che si è superati la soglia dei due milioni di disoccupati in Italia, per la precisione 2.057.000 unità.
L’innalzamento del numero di inoccupati è generato dalla riduzione dei dipendenti con contratti a termine. Questi contratti non sono stati prorogati e rinnovati. La contrazione dell’occupazione giovanile è un campanello d’allarme anche per il divario sociale e geografico. Crescono infatti le differenze di genere: tra le donne il calo di occupazione e disoccupazione è direttamente proporzionale all’aumento del tasso di inattività
Alla luce di questa preoccupante situazione, le tematiche riguardanti la disoccupazione giovanile vengono affrontate in Europa. Secondo gli eurodeputati, quindi, per sostenere i cittadini europei più giovani bisogna prima di tutto rafforzare il finanziamento di Garanzia Giovani, che finora ha aiutato 24 milioni di giovani a ricevere formazione, istruzione o lavoro. Inoltre, gli eurodeputati invitano la Commissione Europea a presentare un quadro giuridico che sia efficace e applicabile per la messa a bando di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti.
Fonte: ISTAT, notizie.it