Il 2020 sarà un anno buio per il turismo. Nonostante la riapertura delle frontiere interne e la prossima apertura di quelle esterne, prevista per il 1 luglio, il numero di turisti stranieri calerà.

A soffrire non saranno solo le strutture ricettive, ma anche le altre attività che sopravvivono grazie al turismo, come bar e ristoranti. Così il settore terziario, nonostante le linee guida contenute nel piano Colao, rimane deluso dal mancato intervento statale.

Varie fonti confermano la situazione: l’Italia, un Paese che deve al turismo il 13% del Pil, quest’anno accoglierà molti meno visitatori. Secondo l’Enit, l’Italia potrebbe perdere il 49% dei turisti (31 milioni circa) e tornerà ai livelli pre Covid-19 solo nel 2023. Le regioni più colpite sono il Veneto (-4,6 milioni) la Lombardia (-3,9 milioni) la Toscana (-3,3 milioni) il Lazio (-2,9 milioni) e l’Emilia Romagna (-2,5 milioni).

Attualmente, non sono stati pensati incentivi per affrontare il problema. Mentre nel caso del turismo interno il Governo ha lanciato il bonus vacanze, per quello esterno tutto si basa sulle iniziative delle Regioni se non addirittura delle singole strutture.

Eppure, l’Italia rimane la meta ideale per i turisti stranieri. Ancora l’Enit ha svolto una ricerca sull‘interesse nei confronti del Bel Paese: è risultato che circa 300 mila persone si stanno interrogando su una potenziale vacanza in Italia. Sul web, a fine maggio, si contano 754 mila citazioni sull’Italia: di queste 50 mila sono le comparse nei motori di ricerca, 704 mila sui social.

E c’è di più. L’Italia è percepita come un Paese Covid free, attenta al monitoraggio dei contagi e al rispetto delle norme igenico-sanitarie.

Per questo ben presto avremo segnali di ripresa, in particolare dai turisti che potranno tranquillamente raggiungere l’Italia in auto, grazie alle tratte autostradali agevolate. Insomma, l’Italia continua ad essere il primo Paese nei desiderata stranieri che, tuttavia, fanno fatica ad arrivare e, di conseguenza, desistono.

Viene spontaneo chiedersi come mai gli incentivi non partano. Il calo della spesa è più che evidente: nel 2019 il turismo internazionale aveva raggiunto quota 4,3 miliardi di euro, con un aumento del 6,8% rispetto al 2018. Quest’anno, al contrario, vedrà una ripida discesa con una perdita che andrà oltre i 6 miliardi di euro.

Un’ipotesi per incentivare l’arrivo di turisti stranieri potrebbe essere abbassare o azzerare la soglia per gli acquisti tax free, come già fatto in altri Paesi dell’Ue. La proposta è arrivata dall’opposizione, ma il Governo, momentaneamente, non è intenzionato ad accoglierla.

Fonte: ilsole24ore.com