Secondo Adam Ozimek, Chief Economist per UpWork – la piattaforma globale di servizi freelance in cui imprese e lavoratori autonomi collaborano a distanza – la prossima fase del lavoro a distanza sarà ancora più dirompente.

Recentemente abbiamo parlato nei nostri articoli del fenomeno delle grandi dimissioni il quale, dopo aver toccato gli Stati Uniti, si è spostato anche nel nostro Paese con 484 mila dimissioni volontarie nel secondo semestre del 2021 (+85% rispetto al 2020). Sono aumentate le persone che avrebbero deciso di affrontare dei rischi, cambiare radicalmente vita e intraprendere nuove strade.

E questo è proprio il grande pilastro della YOLO economy: prendere decisioni audaci e non aver paura di esporsi ai rischi. D’altronde YOLO sta per you only live once si vive una volta sola.

I millenials che hanno abbracciato questa visione sono pronti al rischio, abbandonare il loro attuale lavoro per lanciare una propria attività imprenditoriale basata su sogni e passioni. In Italia già nel 2020 le start-up erano cresciute del 10,4% e addirittura del 31% in Lombardia. Numeri che sono destinati a diventare sempre più alti.

Dietro la diffusione di questo fenomeno ci sono molteplici cause. Le misure restrittive imposte dalla pandemia, per esempio, hanno allontanato i giovani dalla routine quotidiana spingendoli a provare cose nuove. In molti hanno iniziato corsi professionali online, scoprendo nuovi stimoli e apprendendo skills solitamente legate al mondo IT, quali ad esempio la programmazione informatica, il web design o il marketing digitale.

Alla scoperta di nuovi ambiti professionali è seguita la consapevolezza dei limiti del lavoro tradizionale, che nei difficili mesi del lockdown ha spesso dovuto fare i conti con le difficoltà nello svolgere mansioni da remoto o la scarsa alfabetizzazione digitale diffusa in molte piccole realtà aziendali.