L’anno appena iniziato è speciale: con il 2020 la Generazione Zeta entra nel mondo del lavoro. Vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi che i “post millennials” avranno nei nuovi contesti lavorativi.

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La “Zeta” è la generazione dei nati tra la metà degli anni ’90 e i primi anni 2000. La parte più matura ha tra i 20 e i 24 anni, e quest’anno sta compiendo il percorso di transizione scuola-lavoro. La caratteristica che distingue la generazione Z dalle precedenti è la loro competenza tecnologica e digitale: la maggior parte preferisce l’apprendimento tramite i tutorial e i video di Youtube. Così le risorse umane si trovano davanti a una nuova sfida: adattare i metodi formativi alle necessità dei nativi digitali, dando priorità a strategie di apprendimento di tipo visivo.

Dal canto loro i “vecchi” della generazione Z sono i primi ad aver visto la crisi economica investire i Millenials. Perciò sono più disillusi rispetto alle generazioni precedenti e a quelle future, ma non per questo sono meno determinati. Infatti gli effetti della crisi si traducono in maggiore pragmaticità: i nuovi lavoratori sono preoccupati per lo stipendio e per la stabilità economica, ma allo stesso tempo danno importanza alle possibilità di carriera, dimostrando fiducia nei confronti delle aziende.

Non solo. Un desiderio diffuso tra i futuri candidati è combinare il lavoro con le esigenze personali: la possibilità di viaggiare, di lavorare in team e di relazionarsi sempre con gente nuova sono alcune delle caratteristiche che rendono un lavoro particolarmente allettante per uno “Zeta”.

Ma qual è la visione delle aziende?

La visione e la percezione degli Hr Manager nei confronti degli Zeta è positiva. Il primo merito va alle loro abilità digitali, attuate brillantemente nell’apprendimento e nella ricerca di un’occupazione. In secondo luogo fondamentale è l’importanza del tempo libero e la cura dei propri cari: un atteggiamento che si riflette positivamente anche sul lavoro, riducendo lo stress e aumentando la concentrazione. I post millenials, inoltre, conoscono bene l‘inglese, sanno lavorare in squadra, e sono dotati di creatività e buone doti comunicative.

Questi vantaggi fanno sì che i nuovi lavoratori migliorino e rendano più competitivo il mercato del lavoro, che da ora in poi potrà contare su nuovi talenti. Sarà perciò indispensabile un impegno costante, sia da parte delle aziende, che dovranno essere capaci di attrarli, sia da parte dei futuri candidati, che dovranno fare i conti con le  skills dei coetanei.

Un’ottima e costante formazione è senz’altro uno strumento utile: permette ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro di avere una marcia in più rispetto agli altri candidati. La formazione permetterà di affinare le proprie abilità e di fornire la migliore, seppur sempre fedele, immagine di sé: un curriculum ben scritto e una lettera motivazionale curata sono le prime tappe che guidano il processo di selezione.

In definitiva, una generazione difficilmente classificabile come la Zeta, tecnologicamente evoluta e ambiziosa, ha moltissime risorse per raggiungere i propri obiettivi lavorativi.

Tra queste i consigli di Future drive, una guida preziosa per raggiungere il successo.


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