Generali definisce una nuova modalità di lavoro agile
Si chiama Next normal l’accordo firmato dal Gruppo Generali lo scorso 27 luglio sulle nuove modalità di lavoro post emergenza previste per tutti i lavoratori con mansioni amministrative a tempo indeterminato, a termine o part-time.
I dipendenti del gruppo potranno alternare lo smart working a 2/3 giorni a settimana di lavoro in sede e potranno scegliere se lavorare da casa, in spazi coworking o altri luoghi, anche all’estero, rispettando sempre le regole di sicurezza e di protezione dei dati.
In aggiunta, l’azienda fornirà la strumentazione necessaria (risarcendo le spese sostenute con due contributi forfettari per l’anno 2021 e 2022), buoni pasto anche per i giorni di smart working.
I neogenitori fino ai primi 36 mesi di vita del figlio, i dipendenti fragili, invalidi o con particolari patologie e tutti quei lavoratori che passeranno da part-time a full-time potranno richiedere un incremento del lavoro agile, cercando in questo modo di agevolarli nella loro organizzazione familiare.
Punto molto importante per Generali è il diritto alla disconnessione, per cui ci sono regole chiare. Nessuna riunione in video call dopo le 18 e ci dovranno essere pause di minimo 10 minuti fra una e l’altra. Sono, inoltre, state definite regole di rispetto dei momenti di pausa e ferie, con le funzioni di ritardo di invio delle email e, soprattutto, con la esplicita previsione di assenza di qualsiasi obbligo a dare feedback alle comunicazioni aziendali (telefonate, email) fuori dall’orario normale di lavoro.
Fondamentale per il corretto svolgimento delle nuove norme è la formazione obbligatoria in materia di sicurezza, per cui sono previsti momenti formativi e di sensibilizzazione per evitare discriminazione o burnout dei lavoratori in smart working.
L’accordo si attiverà automaticamente alla scadenza del regime di smart working semplificato, ad oggi previsto fino al 31.12.2021, e avrà una durata di sperimentazione iniziale di dodici mesi.