Decreto Cura Italia: il contagio da Coronavirus sul lavoro è infortunio
Continuano i provvedimenti governativi a tutela dei lavoratori. Le autorità stanno lavorando senza sosta per mantenere vivo il sistema economico del nostro Paese, e per rassicurare i lavoratori circa il loro futuro. L’ultima importante novità è arrivata lunedì, con l’emanazione del decreto Cura Italia, approvato dal consiglio dei ministri.
Secondo il decreto il contagio del Covid-19 sul lavoro è considerato infortunio. Per l’esattezza con infortunio sul lavoro s’intende il contagio sul luogo in cui si svolgono le attività lavorative, ma anche nel tragitto casa lavoro, e in ogni altra situazione che contempli il lavoro.
In tal caso il lavoratore ha diritto alle tutele previste dall’Inail, d’altra parte l’infortunio non è considerato dal datore di lavoro nel calcolo dei premi assicurativi (bonus e malus). In particolare, il decreto stabilisce che l’infortunio è da considerarsi nei casi accertati di contagio da Coronavirus avvenuti durante il lavoro, dunque non solo sul luogo di lavoro ma anche per lo svolgimento dello stesso in altri contesti. In questo caso il medico redige il certificato da inviare all’Inail il quale, a sua volta, tutela il lavoratore per tutta la durata del periodo di quarantena. Il decreto è valido per i datori di lavoro pubblici e privati. Non ha valore, tuttavia, per i lavoratori autonomi, seppur assicurati all’Inail.
Quella del governo è una decisione che tutela tutti i soggetti che entrano in gioco nel contesto lavorativo. Ma non è finita qui.
Il decreto Cura Italia considera il periodo di quarantena malattia, indipendentemente dalla dinamica del contagio. La decisione, valida solo per il settore privato, prevede che il periodo di isolamento sia equiparato a malattia ai fini del trattamento economico, a carico del solo datore di lavoro per i primi tre giorni, a cui si aggiunge il sostegno finanziario dell’Inail per i giorni successivi. Chiaramente, la quarantena prevede la sorveglianza attiva e la permanenza domiciliare fiduciaria. Il decreto, inoltre, prevede la validità dei certificati medici redatti prima della sua entrata in vigore.
L’ultimo punto prevede la gestione dei malati gravi. A favore dei dipendenti pubblici e privati con gravi disabilità- immunodepressi, con patologie oncologiche o sottoposti a trattamenti salva vita – il decreto prevede il prolungamento dell’astensione dall’attività lavorativa fino al 30 aprile, equiparando l’assenza al ricovero ospedaliero.