Prepararsi al colloquio è sempre molto complesso perchè è difficile poter prevedere quali saranno le potenziali domande e sopratutto perchè ci saranno delle richieste più precise e puntigliose che non si sarebbero mai immaginate in precedenza.

La chiave in generale è rispondere sempre in modo trasparente, diretto e sincero perchè i recruiter scopriranno e avvertiranno la validità delle affermazioni di qualsiasi candidato.

Inoltre alle domande più puntigliose è intelligente rispondere utilizzando una SWOT analysis, quindi analizzare la situazione che l’head hunter ci ha proposto:

  • capire quali possano essere i propri punti di forza
  • individuare le criticità
  • valutare le opportunità correlate al potenziale nuovo lavoro
  • percepire oggettivamente le minacce di una situazione che si sono affrontate e le soluzioni per non fare in modo che si ripropongano  durante il nuovo percorso

Uno dei fattori più importanti è mostrare in qualsiasi caso che si è trasversali e si è in possesso delle soft skills che permettono di saper affrontare numerose circostanze a prescindere dalle competenze tecniche.

Qui di seguito alcune delle domande più difficili proposte dai recruiter e in cui potreste incorrere:

  1. Vi state candidando presso altre aziende?
    La risposta non deve essere mai negativa, è giusto che il rectuiter sappia che il candidato sia attivo in diverse posizioni e anche per altre aziende, essere richiesti è sinonimo di essere attrattivi.
  2. Quale stipendio vi aspettate di guadagnare?
    In questo caso è richiesta la massima trasparenza, non obbligatoriamente il numero preciso ma per lo meno un’idea di un level in base alle proprie qualità
  3. Perchè avete lasciato il vostro ultimo lavoro?
    Questa domanda può essere sempre trasformata in un feedback positivo e una fonte di motivazione per il lavoro per cui si sta facendo il colloquio

Mantenere la calma e razionalizzare le domande è la chiave giusta!