La Benefit Corporation è uno status giuridico pensato per le aziende che vanno oltre il profitto, massimizzando il loro impatto positivo verso la società e l’ambiente. Questa, in breve, la definizione di Benefit Corporation, una condizione a cui tutte le aziende dovrebbero ambire per adattarsi al nuovo mondo. Si tratta di un modello produttivo virtuoso, premiato con il B Corp, la certificazione rilasciata alle aziende da B Lab, un ente internazionale no profit.

Ma detto in spiccioli, cosa vuol dire essere una Benefit Corporation? Alla base di questo status c’è il rispetto, per il lavoro, per le persone, per il cliente e per l’ambiente. L’obiettivo delle aziende che adottano questo modello è lasciare il mondo migliore di come l’avevano trovato. Nella pratica ciò si traduce in attenzione per i costi necessari a limitare l’impatto ambientale: per esempio, se compro una macchina acquisto un bene per soddisfare una mia esigenza, ma se quest’ultima comporta dei costi per l’emissione di CO2, estrazione di metalli ed emissione di PM10 devo occuparmi della loro contabilizzazione.

Nella maggior parte dei casi questi costi sono invisibili, ma i modelli di business che non ne tengono conto, a lungo andare, sono disastrosi. Siamo protagonisti di una nuova era, caratterizzata da un cambiamento  sociale, economico e finanziario. Il mondo sta sviluppando una maggiore sensibilità verso la salute del Pianeta, che si traduce nella nascita di una nuova coscienza collettiva con cui i produttori dovranno confrontarsi. I modelli di business che non tengono conto di questa trasformazione, concentrando tutti gli sforzi sul guadagno, subiranno conseguenze che le B Corp sono in grado di prevenire attraverso l’innovazione.

D’altro canto, le organizzazioni sostenibili sono più resilienti. Oltre 2000 studi dimostrano che queste aziende ottengono migliori risultati economici e finanziari.  Ma si tratta di una scelta costosa, che non tutti sono pronti a sostenere nell’immediato.

Nonostante ciò, gli imprenditori che abbracciano questa visione sono sempre di più: dieci anni fa erano il 5%, oggi la percentuale raggiunge il 25%. Sempre dieci anni fa la grande maggioranza dei manager non poneva attenzione alle scelte sostenibili, ora il 50% sa che senza di esse il proprio business non avrà futuro.

Ma tutte le aziende possono ambire a diventare delle Benefit Corporation? Potenzialmente, si. Ci sono alcune organizzazioni che farebbero fatica, a causa di una mission che si scontra con i parametri della B Corp: in questo caso occorrerebbe un totale ripensamento della strategia di business. Eppure, è un processo indispensabile: non dimentichiamo che mantenendo il modello economico classico queste aziende dovranno vedersela con danni irrimediabili nel lungo periodo.

Parliamo di costi. Chi finanzia il cambiamento? In gran parte si “autofinanzia”. E’ a tutti gli effetti un investimento, ma in questo caso non ci sono dubbi sui frutti futuri: la scelta genererà una circolo virtuoso, in grado di coinvolgere i partner, i competitor fino all’intera filiera. Non a caso anche i Governi hanno compreso l’importanza di valorizzare questi obiettivi, e studiano nuovi incentivi per spingere tutti a fare questa scelta.

Siamo davanti a un processo inarrestabile, che sarà ancor più evidente a fine emergenza. Ignorandolo, l’intero sistema produttivo apparirebbe sospetto.