Il mercato lavorativo si è rinnovato e con esso le opportunità professionali. Con il tempo è sbiadita l’idea di un solo ruolo, per cui si debba avere una vocazione fin da giovani: un percorso di carriera unico, stabile e lineare non esiste più.

A farsi portavoce di questo concetto è Emily Wapnick, autrice del libro “How to do everything”, che ha fatto molto discutere i protagonisti della business comunity. Manager Italia l’ha intervistata, per saperne di più su cosa vuol dire essere una persona multipotenziale e come poter svolgere più attività professionali.

Emily Wapnik è una musicista, scrittrice, regista, web designer, insegnante, imprenditrice e blogger. Ha partecipato a diversi Ted Talk ed è founder e creative director di Puttylike.com, una piattaforma dedicata ai multipotenziali e alle carriere multiple.

Partiamo dal chiarire cosa vuol dire essere una persona multipotenziale e quali sono le caratteristiche che rendono speciale questo profilo. Secondo la Wapnick un multipotenziale è una persona che coltiva diversi interessi e vuole dedicarsi ad attività creative e sfidanti. E’ una persona che nutre curiosità verso discipline differenti e porta avanti più progetti. Non c’è un solo modo per essere dei multipotenziali: c’è chi porta avanti più attività contemporaneamente e chi le segue in maniera sequenziale, una dopo l’altra.

Secondo la Wapnick, tuttavia, la società non ha ancora accettato quest’approccio. Ognuno di noi cresce con l’idea di dover trovare una sola vocazione, formarsi e fare carriera in quell’ambito, così da ottenere un percorso professionale che sia lineare e focalizzato. Si tratta di una convinzione radicata nella nostra società che, tuttavia, risale alla Rivoluzione industriale. All’epoca a ciascuno veniva affidato un compito, da svolgere in maniera esclusiva per diventare uno dei tanti ingranaggi del sistema.

Ma l’era industriale è trascorsa da decenni. La nuova realtà impone un approccio differente: la grande quantità di opportunità del mercato stimola la nostra curiosità, dandoci la possibilità di coltivare più interessi contemporaneamente. Quest’idea del ruolo unico, sul quale bisogna restare concentrati per tutta la vita, condanna all’indifferenza talenti e inclinazioni.

Ma chiunque può essere una persona multipotenziale? In che modo si può impostare una carriera multipla?

Naturalmente quest’approccio al mondo professionale è adatto a chi ha davvero interessi diversi ed è pronto a coltivarli mettendo sé stesso alla prova. Wapnick individua quattro modelli:

  • L’approccio dell’abbraccio di gruppo: unire molti interessi in un’unica professione o in un business sfaccettato.
  • L’approccio del taglio: avere molti lavori e/o business part-time che si cambiano con regolarità.
  • L’approccio di Einstein: avere un lavoro stabile e di giorno che garantisca tranquillità economica ma anche tempo libero per coltivare le nostre passioni.
  • L’approccio della fenice: buttarsi a capofitto in un settore per un tot di anni per poi cambiare drasticamente ruolo.

Questi approcci possono essere sovrapposti, mescolati: avranno come effetto quello di reinventare la nostra carriera.

Ma reinventarsi è sempre possibile, a qualunque età?

Emily Wapnick non ha dubbi: la risposta è assolutamente sì. Supponiamo di svolgere un ruolo che un tempo ci rendeva soddisfatti ma che da circa un anno consiste nello svolgere compiti ripetitivi. Abbiamo bisogno di stimoli, ma trovare un lavoro legato alla nostra passione sembra poco realistico. Da dove cominciare?

Ecco alcuni consigli pratici forniti dalla nostra scrittrice:

  1. Consultare il proprio network. Cominciamo dallo spulciare tra i nostri contatti, potrebbe esserci qualcuno che lavora nel settore che stuzzica il nostro interesse.
  2. Espandere il proprio network. Se non troviamo nessuno allarghiamo il nostro giro di conoscenze, partecipando ad eventi legati al nuovo interesse, ad esempio, restando in contatto con chi abbiamo conosciuto e cercando di rivederlo il prima possibile.
  3. Fare volontariato. Le attività legate al no profit offrono grandi opportunità di networking: è più facile di quanto si possa immaginare conoscere persone che possono aiutarci a dare una svolta alla nostra carriera.
  4. Fare formazione, ottenendo nuove certificazioni nel tempo libero, anche online.
  5. Stressare le proprie skill trasferibili. E’ importante valorizzare quelle competenze raggiunte nella nostra esperienza che saranno utili anche per il nuovo lavoro. Stesso discorso vale per le soft skill: lavorare sotto pressione, gestire clienti difficili, rispettare le consegne.

Detto ciò, avere più carriere può richiedere molta fatica. Il più grande ostacolo per una persona multipotenziale è la mancanza di risorse economiche, a cui si aggiunge l‘assenza di modelli di riferimento. Come già detto, la società è legata all’idea di carriera tradizionale, e non considera prioritari aspetti come la varietà e la curiosità verso nuove attività.

Ma non sarà per sempre così. Il Covid-19 (eh si dobbiamo citarlo ancora una volta) ha sconvolto interi settori professionali, costringendo tante aziende a cambiare business. Ciò significa che non poche figure professionali andranno ridefinite, guardando ad approccio multipotenziale.

Tuttavia, non bisogna pensare che le carriere multiple saranno solo delle nuove generazioni. Anche i più maturi si sono trovati a cambiare settore professionale, a volte per necessità, altre perché spinti da quella curiosità che fa di loro degli instancabili multipotenziali.